Il progetto

Ci siamo guardati intorno…

e abbiamo scoperto una ricchezza di proposte e iniziative sorte negli ultimi anni senza pari! Gruppi di acquisto, scuole parentali, monete locali alternative, orti cittadini, ambulatori, imprese etiche e altro ancora da scoprire.

Allora, immaginando il cambiamento, vogliamo allacciare fili di solidarietà tra le mille realtà che già oggi operano in Italia nelle direzione di una nuova società, ma che ancora non hanno raggiunto il livello sistemico necessario.

Vogliamo mettere insieme, collegare, fare rete, interconnettere, mettere a fattor comune, aiutare a superare divisione e incomprensioni; raccogliere e replicare le buone pratiche, costruire banche di conoscenze, pratiche, abilità e antichi saper fare.

Vogliamo attuare campagne di sostegno per aiutare gruppi e comunità in embrione a raggiungere un livello significativo; creiamo programmi di assistenza tecnica e di promozione da attivare nei territori per far nascere nuove comunità solidali.

Chiamiamo a raccolta le migliori menti creative per formarci e formare questa nuova umanità in grado di aprire una strada verso una nuova società nella società.

… e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E a farne le spese saranno in primis proprio coloro che hanno incautamente obbedito.
In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione.

17 settembre 2021
Giorgio Agamben

I quattro ambiti di intervento

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L’adesione allo strumento di comunicazione consentirà di facilitare la nascita di gruppi locali, i quali potranno operare per dare vita ad iniziative sul territorio per l’attuazione della Nuova Società: scuole parentali, agricoltura sostenibile, comunità energetiche, eco-villaggi,
collaborazioni con gli enti locali e qualsiasi iniziativa che nascerà dalla capacità creativa dei cittadini.

Il fatto di essere in rete, tramite lo strumento di comunicazione, consentirà di condividere esperienze e competenze, in modo che le iniziative possano essere replicate su altri territori e anche migliorate.

Nasceranno di conseguenza gruppi di formazione e di condivisione sulle varie tematiche. E, naturalmente, sarà possibile dare vita ad iniziative di coordinamento a livello regionale, nazionale ed internazionale, per organizzare servizi economici complessi (assicurazioni,
telefonia, ospedali, scuole, università, acciaierie, raffinerie, una banca ecc.). Sarà possibile organizzare iniziative di difesa dalle aggressioni del sistema legato alla finanza internazionale, promuovere iniziative politiche e tutto ciò che sarà necessario ed utile fare
per tornare ad essere protagonisti della vita pubblica.

È fondamentale la nascita di comunità locali che vivano seguendo i principi della Carta dei Valori, e che costruiscano nel concreto delle reti di solidarietà, per superare il vecchio stile di vita individualista, egoista e competitivo che da decenni ci viene imposto dal pensiero
unico dominante e che ha snaturato la nostra società e le nostre relazioni umane.

Dovremo dare largo spazio a momenti di condivisione, di festa, di lavoro comune. Dovremo essere accoglienti e coinvolgenti, solidali anche con le persone in difficoltà che ancora non appartengono alla comunità, per saperle coinvolgere.

Dobbiamo diventare persone consapevoli della nostra identità sociale, che rifiutano i falsi valori proposti dal pensiero unico dominante e che si impegnano per rinnovare se stessi e la società in cui viviamo.

La creazione del circuito economico della Nuova Società sarà un bene già di per sé, per la creazione di relazioni sociali fra cittadini che condividono la Carta dei Valori e per l’attuazione degli stessi valori all’interno della vecchia società.

Tuttavia, come evidenziato nell’analisi, il circuito economico offre la possibilità di utilizzare monete alternative all’euro (che è una moneta emessa in funzione degli interessi dei poteri finanziari), da usarsi parzialmente o totalmente per il pagamento di beni e servizi. Per conseguire questo obiettivo si invitano coloro che già hanno saputo organizzare dei circuiti di monete complementari a partecipare, con la propria rete di imprese e di cittadini-consumatori, alla “piazza affari” della Nuova Società. Tali monete potranno essere utilizzate per regolare gli scambi all’interno del circuito economico.

Se per scambi locali o di piccole comunità si può certamente fare uso delle monete complementari già attualmente in uso (sotto varie forme, stanze di compensazione, buoni sconto o criptovalute), dobbiamo porci l’obiettivo di realizzare una comunità economica nazionale, all’interno della quale sia possibile trovare beni e servizi di ogni genere, non solo produzioni locali, ma anche produzioni possibili solo su scala nazionale (assicurazioni, telefonia, ospedali, scuole, università, acciaierie, raffinerie, una banca ecc.).

La vasta disponibilità di beni e servizi nel circuito economico renderà più spendibile la moneta complementare e, quindi, ci consentirà di ridurre la nostra dipendenza dal sistema dell’euro e della finanza internazionale. Per questo motivo all’interno dello strumento di comunicazione è prevista la creazione di una piattaforma in cui sia possibile effettuare pagamenti in una moneta complementare comune.

Al fine di creare un’unica comunità economica sarà quindi necessario uno sforzo di coordinamento fra le varie iniziative di moneta complementare che condividano il progetto per la Nuova Società, al fine di rendere intercambiabili le monete locali o le criptovalute con
la moneta nazionale, in modo da consentire a tutti i membri della comunità economica l’acquisto dei beni e servizi prodotti.

Ci hanno insegnato che l’economia serve a far guadagnare soldi all’imprenditore e lo stipendio a chi è dipendente. Nulla di più falso! L’economia serve a produrre i beni e servizi utili alla vita della comunità dei cittadini. Per questo motivo la comunità economica sarà costruita da imprenditori attenti a produrre per la comunità beni e servizi di qualità, con estrema attenzione ai risvolti ambientali e sociali dell’attività economica.

Le imprese della vecchia economia, quella fatta di imprese sempre in forte competizione fra di loro, che puntano a massimizzare gli utili monetari, scaricando sui cittadini i costi ambientali e sociali, evidentemente non potranno più fare parte di una comunità economica che si prefigge come obiettivo il benessere della comunità di cittadini che la compongono.

Il prezzo da pagare per tali beni e servizi di qualità sarà quello giusto, quello cioè necessario a garantire da vivere ai lavoratori che li producono. Il valore creato saranno le utilità d’uso di quei beni e servizi, ma anche un ambiente vivibile ed una vita sociale a misura d’uomo e non l’arricchimento di pochi.

La comunità economica sarà parte della comunità sociale, perché ciascun imprenditore, ciascun lavoratore, ciascun consumatore siamo noi. Siamo le stesse persone che partecipano alla comunità sociale. L’economia non è qualcosa di estraneo alla comunità sociale, ma ne è parte integrante e costruente.

All’interno dello strumento di comunicazione è prevista la creazione di una “piazza affari”, un mercato online a disposizione delle imprese e dei consumatori che intendono sviluppare un’economia rispettosa dei valori della Carta. Questo strumento consentirà di sviluppare relazioni economiche preferenziali fra i cittadini della Nuova Società, a livello locale, ma anche a livello regionale e nazionale. Ogni attività di produzione di beni e servizi, anche auto-organizzata localmente, troverà spazio nella comunità economica, comprese iniziative come le scuole parentali, presidi sanitari, energia, organizzazione di eco-villaggi, corsi di formazione, ecc.

Gli strumenti di intervento

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Oggi siamo in tanti ad avere capito che l’attuale società è da cambiare, ma fatichiamo a comunicare fra di noi. Non sappiamo chi sono coloro che, pur vivendo vicino a noi, la pensano come noi. Sul territorio nascono molte iniziative spontanee (scuole parentali, eco-villaggi, gruppi di acquisto), ma spesso la loro esistenza non ci è nota.

Fatichiamo a conoscerci fra di noi, a condividere i nostri pensieri, ad incontrarci, a creare sinergie fra iniziative esistenti, semplicemente perché gli strumenti di comunicazione che l’attuale sistema ci mette a disposizione (radiotelevisione, giornali, social, telefoni) non è concepito per favorire questo tipo di comunicazione. Siamo dispersi in una società che è stata plasmata per vivere secondo altri valori, in cui tutti gli strumenti di comunicazioni sono finalizzati a minimizzare la comunicazione orizzontale (da persona a persona, da comunità a comunità), favorendo la comunicazione verticale (dall’alto in basso).

Abbiamo quindi bisogno di nuovi strumenti di comunicazione “orizzontali”. Il primo strumento che ci serve è quindi uno strumento di comunicazione adeguato e studiato per favorire l’incontro fra le persone e le comunità locali che condividono i principi comuni della Carta dei Valori. Ci serve uno strumento dinamico e flessibile, che consenta alle persone di conoscersi ed incontrarsi su base territoriale, per condividere interessi ed iniziative comuni e promuovere scambi economici.

Ciascuno di noi svolge più ruoli nella società: parente, amico, collega di lavoro, venditore, cliente, comunicatore di informazioni e di opinioni, ascoltatore di informazioni e di opinioni. Questo strumento consentirà a tutti, gratuitamente, di venire in contatto con le persone che la pensano come noi e di entrare a fare parte della comunità sociale delle persone che condividono la Carta dei Valori.

Ciascuno potrà entrare per ragioni diverse: perché coinvolto da un amico, perché interessato a leggere degli articoli o per partecipare al circuito economico. Ma, una volta entrato, dovrà sentirsi a casa propria nella Nuova Società. Qualunque sia stata la porta di ingresso, entrerà a fare parte della comunità della Nuova Società e sarà invitato a fare la propria parte per contribuire a costruirla insieme a tutti i
partecipanti e a invitare altre persone a entrarvi per farla crescere.

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La rete territoriale è lo strumento per connettere gruppi, associazioni, singoli cittadine e cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri costituzionali e che operano in diversi ambiti in un’area territoriale comune e delimitata (comune, borgo, valle, ecc.).

Questo strumento permette ai partecipanti alla rete di accedere ad una visione più ampia e integrata del territorio in cui vivono e consente loro di accrescere la consapevolezza delle potenzialità ivi presenti e delle nuove sinergie che si possono attivare tra i componenti della rete territoriale.

In questo modo si passa da un insieme di gruppi e di persone scollegate a una società organizzata, dove beni e servizi vengono prodotti e scambiati reciprocamente su scala locale.

I vari gruppi e così pure i singoli acquisiscono una forza maggiore se si pongono in rete con gli altri; a maggior ragione ciò avviene se è una rete basata sulla solidarietà e sull’amicizia, ovvero sui valori comuni che sono al centro della Formazione: il primo strumento di intervento che Comunità Solidali mette a disposizione.

Il fulcro di questa opportunità aggregativa è quello di “guidare” nel fare rete: con quali modalità, quali strumenti, quali tempistiche.
Passare dal ‘piccolo / singolo’ al più ‘grande / complesso ’ comporta delle difficoltà attuative che il Progetto, attraverso i suoi Ambiti e gli Strumenti d’intervento, si propone di facilitare.